Casa Borri-Cantarana

Casa patrizia cinquecentesca ad oggi un po' corrosa dagli uomini e dal tempo. Probabilmente apparteneva ad un esponente del casato dei Borri, all’epoca sicuramente uno dei più importanti casati premosellesi (nel 1617, anno del primo censimento, esistevano 32 ceppi famigliari ben distinti). Si può supporre, quindi, che la casa appartenesse a Bernardo Borri della Cantarana (dal nome del rione dove sorge l’edificio, in origine zona paludosa “dove cantavano le rane”).

Nel libro “Aria di casa nostra” di don Erminio Ragozza si sostiene che in questa casa abbiano trovato alloggio il conte Amedeo di Savoia e il conte Renato Borromeo, provenienti da Domodossola.

All’esterno, sul retro della casa, è presente l’affresco de” Il Soldato Spagnolo”. Non si conosce con precisione quale sia l’identità del giovane uomo messo a guardia dell’ingresso posteriore dell’edificio. Le ipotesi sono varie:

  • un giovane soldato spagnolo

  • un ossolano vestito alla moda di quel tempo, quando l’Ossola apparteneva al Ducato di Milano

  • un soldato del papa, un “milis papalis”, come ipotizzò Beatrice Canestri Chiovenda


Certo è che si tratta di uno dei pochi dipinti ossolani di soggetto profano, ed è forse l’unico, come sostiene Pietro Chiovenda, a testimoniare iconograficamente la presenza spagnola in Ossola, che durerà dal 1530 al 1714.
Da "I Quaderni di Gente Nostra", gruppo genealogico sulle famiglie premosellesi a cura di: Roberta Falcioni, Antonella Lazzarini, Luigi Ragozza, Silvano Ragozza
It is a 16th-century patrician house which is today corroded by man and time. It probably belonged to a member of the Borri family, who was certainly one of the most important families in Premosello (in 1617, the year of the first census, there were 32 noble families). It can be assumed that the house belonged to Bernardo Borri della Cantarana (from the name of the district where the building is located, originally a marshy area “where the frogs sang”).

In the book “Aria di Casa Nostra” by don Erminio Ragozza, it is said that Amedeo of Savoy and the Earl Renato Borromeo, coming from Domodossola, were accommodated in this house.

Outside, on the back of the house, there is the fresco of “The Spanish Soldier”. The identity of the young guard at the rear entrance of the building is unknown. The hypotheses are different:

  • a young Spanish soldier

  • a man from Ossola dressed according to the fashion of that time, when Ossola belonged to the Duchy of Milan

  • a soldier of the Pope, a “milis papalis”, as Beatrice Canestri Chiovenda suggested


It is one of the few Ossola paintings with a profane subject, and it is perhaps the only one, as Pietro Chiovenda says, to testify iconographically the Spanish presence in Ossola, which lasted from 1530 to 1714.
From “I Quaderni di Gente Nostra, gruppo genealogico sulle famiglie premosellesi” by: Roberta Falcioni, Antonella Lazzarini, Luigi Ragozza, Silvano Ragozza