Don Erminio Ragozza

Qui nel rione collorese del Canvàl, sorge la Cà d’Gìn dal soprannome di un ramo della famiglia Ragozza che vi abitava da quando era scesa dalla frazione Capraga, luogo in cui nel 1572 è fatta menzione negli atti parrocchiali del primo appartenente a questo casato, il cui cognome si richiama al significato di “radice” e presente anche in alcuni toponimi ossolani.

A Cà d’Gìn nacque il 2 dicembre 1918 il futuro sacerdote e studioso e al fonte battesimale gli venne imposto il nome di Erminio Silvio. Il padre Andrea, dopo il congedo alla fine della Grande guerra, emigrò in Francia lavorando prima in Alsazia come muratore e poi a Sallanches in Alta Savoia in qualità di socio di una avviata impresa edile, mentre la madre Teresa morì prematuramente nel 1932 e la cura dei cinque orfani rimasti a Cà d’Gìn venne affidata a due sorelle paterne.

Grazie anche a don Giuseppe Varetta, che aveva avuto un ruolo importante nella sua vocazione, Erminio al termine delle elementari entrò in seminario e venne ordinato sacerdote nel giugno del 1941. La prima cura d’anime fu nel Vergante, nominato parroco di Gignese e Stropino, ma nel contempo divenne pure anche insegnante di lettere presso il Seminario di Arona, poi anche di greco, storia e francese nel difficile periodo dal 1943 alla fine della guerra.

In quei dolorosi frangenti si prodigò a favore di chi subiva il conflitto ed in particolare nel dicembre del 1944 aiutò e nascose alcuni partigiani nella chiesa dove celebrava, sottraendoli a morte sicura, ma mai fece menzione di quanto aveva fatto e solo casualmente e a settant’anni da quei fatti, si è saputo della sua generosa azione che, se scoperta, gli sarebbe costata la vita.

Nel 1954 don Erminio Ragozza fu trasferito in Valsesia, a Quarona, in quella che diventerà la sua seconda patria e dove, oltre che come parroco delle tre Cavaglie di Sant’Anna, San Quirico e San Rocco, fu nominato cappellano proprio della chiesa di San Giovanni al Monte, una delle più antiche del Piemonte.

Accanto alla missione pastorale, don Erminio svolse quella di insegnante e di educatore, in particolare nel mondo dello scoutismo, ma dedicando tanto tempo pure alla ricerca storica, negli archivi e nella memoria delle persone, un impegno concretizzatosi poi nella pubblicazione di diversi libri, prevalentemente riguardanti la Val Sesia ma pure le vicende dei singoli e delle comunità di Colloro e Premosello, nonché curando la traduzione – specie dal francese, lingua a lui familiare anche per la permanenza in aree francofone di diversi suoi congiunti – e la ristampa commentata di lavori di altri autori.

Per quanto lontano, forte fu sempre il suo legame con Colloro e Premosello Chiovenda e nel 1972, quando con impegno e coraggio pionieristici venne aperta la strada gippabile per Capraga, contribuì finanziariamente in un momento di difficoltà economica del comitato promotore, consentendo così il prosieguo dei lavori

Dedicò due libri al paese natale, “Aria di Casa Nostra” pubblicato a stampa la prima volta nel 1969 raccogliendo scritti in parte già editi sul bollettino parrocchiale premosellese e a cui aggiunse altro materiale presentando per la prima volta in maniera organica delle vicende storiche premosellesi – volume poi aggiornato e ripubblicato in nuove edizioni nel 1994 e nel 2019 – e poi postumo quello intitolato “U libar d’la cà vegia d’Clor e d’Cravaga” con un interessante vocabolario del dialetto locale.

Benemerito della Stampa Diocesana Novarese, don Erminio fu attivo componente della Commissione di arte sacra e altri importanti organismi della Diocesi di Novara.

Don Erminio Ragozza si spense il 19 maggio 1984 a Quarona, dopo un lungo calvario dovuto ad una malattia che lo aveva aggredito alcuni anni prima, costringendolo a diversi interventi chirurgici e a numerosi ricoveri ospedalieri.

Alla sua morte lasciò parte delle sue sostanze alla Parrocchia, alla Casa di Riposo ed alla chiesa di San Gottardo, mentre altro destinò a Quarona, la località valsesiana dove per circa un trentennio svolse la sua missione pastorale, mentre diversi volumi di sua proprietà, specie quelli di argomento locale, li destinò alla Biblioteca comunale di Premosello Chiovenda.

Nel ventennale della morte, la Parrocchia quaronese ed i “ragazzi di don Erminio” hanno voluto dedicargli un monumento a ricordo, posto nell’area antistante l’antica chiesa di San Giovanni al Monte di Quarona. Il monumento realizzato in pietra racchiude una lastra lapidea  – “pioda” nel dialetto ossolano – proveniente da Colloro, dalla originaria copertura della casa natale del sacerdote, su cui è stata applicata una semplice targa bronzea dove si legge “Erminio Ragozza - Sacerdote Educatore Ricercatore Storico”.

Sempre in Valsesia, a Cavaglia gli è stata dedicata una piazzetta e nel 2014, nella ricorrenza del trentennale della morte, a Quarona gli è stata intitolata una piazza della cittadina, presente anche una nutrita delegazione di Premosello Chiovenda e Colloro, e successivamente ha avuto luogo un convegno a lui dedicato, sui temi che trattò come sacerdote, studioso e storico, segno del ricordo ancora vivo nelle comunità che lo ebbero come parroco e sacerdote.

Dall’agosto del 2015 la nuova Biblioteca comunale di Premosello Chiovenda, ospitata nell’edificio dell’ex scuola elementare, è stata intitolata a don Erminio Ragozza. Nel dicembre del 2018, nel centenario della nascita, a Premosello Chiovenda gli è stato dedicato un convegno, promosso dal Comune, dalla Parrocchia e dalla famiglia Ragozza.
-Testo del Prof. Pier Antonio Ragozza-
In the district of Canvàl in Colloro, the Cà d’Gin rises: the name comes from the nickname of a branch of the Ragozza family who went to live there after going down from the hamlet of Capraga, where in 1572 the parish documents mentioned the name of the first member belonging to this family, whose surname refers to the meaning of “root” and it is also to be found in some toponyms of Ossola.

The future priest and scholar was born in Cà d’Gin on December 2, 1918; he was given the name of Erminio Silvio at the baptismal font. His father Andrea, after his leave at the end of the Great War, emigrated to France working first in Alsace as a bricklayer and then in Sallanches in Haute Savoie as a partner of a building company, while his mother Teresa died prematurely in 1932 and the care of the five orphans who remained in Cà d’Gin was entrusted to two paternal sisters.

Thanks also to Don Giuseppe Varetta, who had played an important role in his vocation, Erminio, at the end of the elementary school, entered the seminary and was ordained a priest in June 1941. The first pastoral activity was in the Vergante, where he was appointed priest of Gignese and Stropino, but at the same time he also became a teacher of letters at the Seminary of Arona, then also teacher of Greek language, History and French language in the difficult period from 1943 to the end of the war.

In those painful situations he did the utmost for the ones who suffered the conflict and in particular in December 1944 he helped and hid some partisans in the church where he celebrated the holy mass, saving them from death, but he never mentioned what he had done and only by chance, seventy years after those events, his generous action came to light.

In 1954 Don Erminio Ragozza was transferred to Valsesia, Quarona, which became his second homeland where he was appointed priest of the three Cavaglie di Sant’Anna, St. Quirico and St. Rocco, and then also chaplain of the church of San Giovanni al Monte, one of the oldest churches in Piedmont.

Don Erminio was also a teacher and an educator, in particular in the world of scouting, but he also dedicated much time to the historical research, in the archives and in the memory of people: he published books, mainly concerning the Valsesia, but also the events of the people and the communities of Colloro and Premosello. He also edited the translation – especially from French, a language familiar to him thanks to the stay of his relatives in the French-speaking areas – and the commented reprinting of works by other authors.

His bond with Colloro and Premosello Chiovenda was very strong and in 1972, when the jeep trail to Capraga was opened, he contributed financially in a period of economic difficulty of the promoting committee, thus allowing the continuation of the works.

He dedicated two books to his native country:“ Aria di Casa Nostra”, first issued in 1969, which included writings partly already published in the parish bulletin of Premosello and to which he added other material concerning the historical events of Premosello. The volume was updated and republished in 1994 and 2019. “U libar d’la cà vegia d’Clor e d’Cravag” was published after his death with an interesting vocabulary of the local dialect.

A praiseworthy member of the Stampa Diocesana Novarese, Don Erminio was also an active member of the Sacred Art Commission and other important bodies of the Diocese of Novara.

Don Erminio Ragozza died on May 19, 1984 in Quarona, after a long disease that had attacked him some years before, forcing him to numerous surgical operations and hospitalisations.

He left part of his inheritance to the Parish, the Nursing Home and the Church of S. Gottardo; he left another legacy to Quarona, in Valsesia, where for about thirty years he carried out his pastoral mission, while several volumes belonging to his patrimony, especially those concerning local topics, were left to the Municipal Library of Premosello Chiovenda.

On the 20th anniversary of his death, the Parish of Quarona and the “Ragazzi di Don Erminio” wanted to dedicate a memorial to him, located in the area in front of the ancient church of San Giovanni al Monte in Quarona. The stone monument contains a stone slab – the “pioda” in the dialect of Ossola – coming from Colloro, from the original covering of the priest’s house, on which a simple bronze plate was applied, bearing the inscription “Erminio Ragozza – Sacerdote Educatore Ricercatore Storico (Erminio Ragozza - Priest, Educator, Historical Researcher”.

A small square was dedicated to him in Valsesia, in Cavaglia, and in 2014, on the occasion of the 30th anniversary of his death, a square of the village was dedicated to him in Quarona, where also a large delegation of Premosello Chiovenda and Colloro participated, and later a convention dedicated to him took place, on the topics he dealt with as a priest, scholar and historian, a sign of the alive memory in the communities where he lived as a priest.

In August 2015, the new Municipal Library of Premosello Chiovenda, located in the building of the former primary school, was named after Don Erminio Ragozza. In December 2018, on the centenary of his birth, a convention was dedicated to him in  Premosello Chiovenda, promoted by the Municipality, the Parish and the Ragozza family.
-Text by Prof. Pier Antonio Ragozza -