Mulini


Nella valle del Rio del Ponte a Colloro, sotto la strada dei Ronchi, la vegetazione nasconde ormai i resti di un grosso mulino – detto al Mulinun o anche Mulin d’Laurenti  dal nome del proprietario, un Pella – e di altri più piccoli, chiamati Mulinitt, di cui erano comproprietarie più famiglie riunite in una sorta di società e che potevano sorgere anche sul terreno di un terzo non socio, attraverso una sorta di diritto di superficie.

Di antica data è lo sfruttamento della forza idraulica per la macinazione da parte  delle comunità di Premosello e Colloro, un riferimento lo si trova in un documento del 28 ottobre 1129, relativo alla proposta di concessione di un terreno situato nel novarese, per la costruzione di un mulino, ad Ugo e Guifredo figli di un tale Ribaldo di Premosello ed un altro nella ricognizione fiscale effettuata nell’aprile 1668 dal funzionario G.B. Canna, che visitò nove mulini tutti situati “...tra il ponte d’Olivetto e la terra di Premosello. Appartengono a Battista Calcio, ai fratelli Borri e ai fratelli Boretti...”.

L’ultimo mulino mosso dalla forza dell’acqua, utilizzato a Premosello, fu invece quello acquistato da Carlo Magistris dalla famiglia Primatesta nel novembre del 1949 e che nonostante le migliorie effettuate dovette però chiudere, anche per le numerose visite degli agenti del fisco, nel dicembre del 1952.

La definitiva cessazione dell’attività molitoria a Premosello ebbe però luogo solo alla metà degli anni ‘80, quando si arrestò anche il funzionamento del mulino elettrico della famiglia Manera. Situato nel rione Copia e realizzato nel 1936, dotato di quattro mole per la macinazione della segale e del granturco, ultimo a nascere, fu l’ultimo a morire, seguendo anche lui il destino toccato agli altri mulini.
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Testo del Prof. Pier Antonio Ragozza-
In the valley of the Rio del Ponte in Colloro, below the road of the Ronchi, the vegetation hides the remains of a big mill – known as al Mulinun or Mulin d’Laurenti, from the name of the owner, Pella – and of other smaller mills, called Mulinitt, which belonged to several families gathered in a sort of company as co-owners and which could also arise on the land of a third party, through a sort of surface right.

The exploitation of the hydraulic power, used  for grinding, by the communities of Premosello and Colloro is very ancient: a reference can be found in a document of 28 October 1129, relating to a proposal for the concession of a land situated in Novara, for the construction of a mill, to Ugo and Guifredo, the sons of Ribaldo from Premosello. Another reference is mentioned in the tax acknowledgement carried out in April 1668 by official G.B. Canna, who visited nine mills all located “... between the bridge of Olivetto and the land of Premosello. They belong to Battista Calcio, to the Borri brothers and to the Boretti brothers...”.

The last mill operated by water, used in Premosello, was purchased by Carlo Magistris from the Primatesta family in November 1949; despite the improvements made, it was closed, also due to the numerous inspections of tax authorities, in December 1952.

The end of the milling activity in Premosello took place only in the mid-1980s, when the working of the electric mill of the Manera family also stopped. Located in the district of Copia and built in 1936, equipped with four grinding wheels for rye and maize, it was the last to be born, but also the last to die, following the destiny of the other mills.
-Text by Prof. Pier Antonio Ragozza -

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